Nuovi modelli di città, nuovi modi per spostarci, nuove tecnologie per essere sempre più sostenibili ed inclusivi.
Il futuro richiede cambiamento, richiede città che lavorino ad una pianificazione urbana e infrastrutturale che permetta interconnessione, scambio e servizi collettivi sempre aggiornati e funzionanti.
Il primo step? I trasporti.
Molte città, infatti, hanno capito l’esigenza di incentivare la mobilità attiva e l’utilizzo di mezzi pubblici per ridurre l’uso dell’auto privata e creare centri urbani più efficienti e meno inquinati.
Dopotutto l’obbiettivo fissato dal Green New Deal europeo è quello di raggiungere entro il 2050, una riduzione del 90% delle esalazioni di gas ad effetto serra nei trasporti.
PROGETTI PER UNA NUOVA MOBILITÀ
Sono tanti i progetti per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità. Sicuramente è degno di nota il lavoro del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Nato dalla sinergia di 25 università e relativi centri di ricerca, assieme a 24 grandi imprese attive nell’ambito della mobilità, questo parterre pubblico-privato conta di 50 attori distribuiti su tutto il territorio nazionale e un investimento di 394 milioni di euro per i prossimi tre anni, 696 ricercatori dedicati e 574 neoassunti. I numeri indicano la portata del progetto che si prefigge come scopo quello di accompagnare la transizione verso una mobilità green e digitale che conti di soluzioni moderne, sostenibili e inclusive
Lo sviluppo della mobilità è di fatti un importante salto qualitativo per i centri urbani tanto che si stima che il settore raggiungerà un valore complessivo a livello nazionale del 2030 di 220 miliardi di euro, assorbendo il 12% della forza lavoro.
Durante lo spoke 7 del Centro Nazionale Mobilità Sostenibile è emerso che gli avanzamenti e sviluppi nelle infrastrutture dei trasporti hanno come focus tre work package tematici relativi all’ottimizzazione del traffico sulle reti di trasporto, sulle reti energetiche per la ricarica e il rifornimento green e i sistemi di assistenza alla guida per crescenti livelli di automazione.
Un altro progetto interessante è quello portato avanti da SEA Spa, società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate, riguardante la mobilità urbana aerea. L’idea è quella di sviluppare velivoli a decollo verticale, completamente elettrici, utili per decongestionare il traffico urbano ed offrire un’ alternativa più rispettosa dell’ambiente
CIRCUITI DIGITALI E SENSORI PER UN MIGLIORAMENTO CONCRETO
Un nuovo modello di mobilità, come servizio, accessibile e inclusivo promuoverà, come già detto, un trasporto di tipo collettivo, che permetterà ai cittadini di essere sempre meno dipendenti dall’automobile.
Per rendere tutta questa realtà, tecnologia e digitalizzazione sono gli elementi chiave da integrare all’interno della progettualità delle città- oltre l’automobile, così come alcuni le hanno definite.
I progressi tecnologici e la digitalizzazione dei servizi, infatti, costituiscono un’opportunità per migliorare l’efficienza e la flessibilità dei trasporti pubblici. Migliorare i sistemi digitali permette di riducano i pericoli, gli incidenti e offrire soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica.
Un esempio concreto può essere fatto nel campo dei carri ferroviari con il progetto Smart Train di FS. Presentato ad ANSFISA all’interporto di Bologna, i carri smart sono equipaggiati con una vasta gamma di sensori che raccolgono una serie di dati: monitorano il sistema del freno durante la marcia, la percorrenza chilometrica, la geolocalizzazione, l’ancoraggio del rimorchio.
Integrare questo tipo di tecnologia digitale nella movimentazione delle merci determina margini di miglioramento attraverso processi operativi, manutentivi e di sicurezza, implementando la comunicazione tra carri e locomotore e ottenendo una costante conoscenza dell’efficienza operativa.
Nel 2022, anche G-MOVE ha portato avanti un progetto con Open Italy-Elis, Trenord, Ferrovie Nord e Vodafone finalizzato all’utilizzo della sensoristica per migliorare il trasporto e la customer experience nella stazione di Milano Cadorna e due treni per Malpensa.
Monitorando per 6 mesi in modo costante e in tempo reale il flusso dei passeggeri nella stazione sui treni per conoscere esattamente i tempi di viaggio e di attesa alla banchina, matrici di partenze e destinazioni, percorsi più frequenti in stazione, distinguere i viaggiatori in pendolari e occasionali, al fine di permettere una pianificazione e una gestione dei trasporti sulla base delle reali esigenze degli utenti e fornire soluzioni di trasporto che rispondano efficacemente alle necessità dei viaggiatori.
Appare chiaro come integrare questo tipo di tecnologie ai trasporti ha una serie di vantaggi primo tra tutti la creazione di una struttura mobile urbana solida, sostenibile e in grado di integrarsi con le necessità dei cittadini, capendole e intervenendo al meglio.