Hub e trasporti rientrano pienamente nei settori di applicazione delle soluzioni basate sulle counting technologies. Il crowd management si applica, infatti, anche a stazioni ferroviarie, aeroporti, treni e bus.
Se in passato la massa e i suoi tumulti erano temuti da regnanti e uomini di governo per motivi puramente politici (rischi di ribellioni e rivolte, disordini, insurrezioni, etc.), oggi il sovraffollamento è inquadrato nell’ottica di rischio non tanto per i policy makers, quanto per il flusso stesso di persone. Evitare sovraffollamenti significa prima di tutto sicurezza per cittadini e turisti.
Dai rischi legati al terrorismo a quelli (ormai, fortunatamente, quasi del tutto superati) correlati alla pandemia da SARS-CoV-2 (agente virale responsabile del CoViD-19), il crowd management si configura come la prossima frontiera della gestione dell’ordine pubblico.
Nei casi specifici degli hub aeroportuali e ferroviari e dei trasporti, il crowd management trova fertile applicazione ai fini di una gestione smart e intelligente dei flussi di persone.
Attraverso le counting technologies che permettono l'attuazione del people counting, il crowd management permette non solo di aumentare la sicurezza per i cittadini ma anche la possibilità di offrire servizi più mirati, “crowd-friendly” e smart, al punto che si potrebbe parlare, per ogni situazione a sé stante, di soluzioni di gestione dei flussi “taylor made”, personalizzate, per così dire.
Nell’epoca delle decisioni data driven, una stazione o un aeroporto può trovare soluzioni vantaggiose nel people flow monitoring: si pensi non solo alla gestione dei passeggeri in quanto tali, ma anche a quella di tutto l'ecosistema business dell’hub in questione: negozi, ristoranti, bar, etc. Non solo, anche i servizi di trasporto, specie quelli ferroviari, se ne possono giovare.
Avere numerosi e affidabili dati su ogni singolo treno che percorre ogni singola tratta ferroviaria consente al gestore della rete ferroviaria di operare con maggior precisione, implementando le soluzioni, attraverso il feedback che solo la scelta comportamentale di un utente che preferisce un dato servizio rispetto ad un altro può dare.
I dati, ovviamente traggono origine dalla molteplice sensoristica IoT a disposizione del gestore, sia dei trasporti che degli hub: dalle videocamere 2D, 3D e AI-powered, passando per varchi contapersone, e tecnologie più edge come quella sviluppata internamente da G-move, ovvero una piattaforma brevettata che permette il tracking delle onde WiFi dei device mobile e pc.
L'innovativo sensore di G-move sfrutta l’”hello message” che ogni device con antenna WiFi ricorsivamente manda per avere accesso a un eventuale network. I dati, rigorosamente anonimi ed il cui trattamento è in linea con i più alti standard di privacy, vengono poi sgrezzati e analizzati al fine di fornire al decision maker un valido prodotto informativo (KPI) su cui basare le proprie strategie.
G-move è un’azienda che si sta ritagliando un ruolo di leader in un mercato competitivo come quello delle counting technologies. E lo fa anche offrendo le sue soluzioni al settore trasporti perché ritiene fermamente che un mondo in cui vi è libera circolazione di merci e persone, per quanto sempre più esponenzialmente complesso, debba essere più smart, safe e intelligente.
E ciò si può fare solo attraverso i dati, estratti, analizzati e veicolati.