Probabilmente quindici anni fa, il fatto che una città optasse per soluzioni avveniristiche e digitali che l’avrebbero fregiata del titolo di smart city poteva risultare anticipatorio e visionario.
Oggi, essere smart per una municipality non può essere un vezzo futuristico: è un obbligo che impone ad ogni realtà e contesto urbano più o meno complesso d’essere al passo con i tempi, con le necessità dei cittadini e con le tecnologie all’avanguardia.
Città d’arte unica al mondo e al tempo stesso aperta al futuro e all'innovazione, Firenze sta compiendo un ulteriore passo avanti verso quella digitalizzazione che, oltremodo, contribuisce a renderla smart.
Infatti, recentemente è stata ufficializzata una prima, prossima operatività - prevista per il dicembre 2023 - nel capoluogo toscano della sua Smart City Control Room (SCCR), una “cabina di regia” iperavanguardistica in cui confluiranno i dati che 1600+ videocamere attive estrapolano dalla città a livello di gestione di flussi quotidianamente.
Silfi, Gest, Polizia Municipale, Ataf, Alia, Publiacqua, Sas e altre partecipate avranno una loro postazione in questa tecnologica e futuristica centrale di controllo, autentico cervello digitale e computerizzato delle dinamiche cittadine
Traffico, eventi grandi e piccoli, lavori pubblici, traffico ed allagamenti: dati, questi, preziosissimi che andranno a aumentare la capacità anticipatoria dell’amministrazione fiorentina in termini di necessità e servizi ai cittadini.
Ad esempio, il monitoraggio intelligente del traffico e della rete viaria e tramviaria potrà rendere più smart il controllo e la gestione dei semafori, implementando in modo predittivo il management e lo smaltimento del traffico cittadino - una criticità, in un certo grado, presente a Firenze.
E ciò è e sarà reso possibile anche e soprattutto tramite il - e grazie al - supporto di realtà e player privati, la sinergia con i quali è ormai evidente essere la chiave di volta e la strategia vincente per la realizzazione e l’attuazione di quella digital transformation che caratterizza una smart city.
Non solo: come facilmente intuibile, ciò sbloccherà nuove opportunità di business (sia a livello di aziende già strutturate che a livello di startup innovative) con la creazione di nuovi posti di lavoro.
Come ogni buon futurist notoriamente sa, nell’orizzonte degli eventi non è sempre facile scrutare il futuro (o, meglio, i futuri), soprattutto per un’organizzazione complessa come può essere la municipality fiorentina.
Eppure, nella città gigliata, sembrerebbe che le scelte dei policy makers siano state anticipatorie e visionarie, avendo pianificato e investito in questa SCCR da anni ed ora finalmente a un punto da essere realizzata e resa operativa, almeno nelle sue iniziali funzionalità.