Immaginate un padiglione di un’azienda, di una startup, di un qualunque attore economico in un contesto fieristico. Immaginate il complesso e caotico flusso di persone che vanno e vengono, che visitano gli stand, ne visitano uno, poi un altro, poi nuovamente quello precedente. Immaginate lo sforzo nel cercare di capire quanti “ritorni” sono effettuati (ovvero quante persone visitano una seconda, una terza volta, etc. il proprio stand), al fine di verificare il reale interesse della folla per il proprio padiglione.
Ora, immaginiamo un ulteriore e diverso scenario.
Immaginate il medesimo padiglione con il medesimo flusso caotico di visitatori. Immaginate, però, ora, il vostro team al vostro stand sereno, calmo e sicuro di sé. Immaginatelo con il controllo della situazione. Immaginatelo con una piattaforma che gli permetta, attraverso il tracking delle persone di intuire e operare predizioni circa le reali intenzioni delle persone, singole o in gruppo. E, soprattutto, immaginate un team soddisfatto dall’aver avuto un quadro dettagliato degli eventuali ritorni, il vero e autentico Santo Graal dell’esposizione fieristica e dei grandi eventi in generale.
Il primo scenario è stato sempre la costante delle fiere. Il secondo, fantascienza per chi nelle fiere esponeva.
Startup innovativa, G-move non soltanto è proprietaria del brevetto di una piattaforma in grado di fare tracking del WiFi degli smartphone (tramite l’«hello message» che periodicamente un’antenna WiFi manda per connettersi a un eventuale network) e quindi di capire i ritorni delle persone nelle fiere, ma con la sua vision vuole rendere vivo, attraverso il digitale, lo spazio fisico. Partendo da un sensore con cui capta i movimenti degli smartphone nello spazio rispettando le norme sulla privacy riesce, grazie ad una App (Integrabile attraverso SDK in altre app di player maggiori), a dialogare con gli smartphone e quindi con le persone.
Perché ciò? Perché nel campo del crowd management, operare un tracking “passivo” rispettando le norme del GDPR è innovativo ma abilitare tutte le funzionalità di marketing, informazione e gestione geolocalizzata è ancora un passo avanti. Monitorare, profilare e interpretare diventano anche dialogare, ascoltare e interagire con le persone, sempre rispettandone la Privacy. Perché in un mondo in cui le informazioni personali sono alla mercé di motori di ricerca e social network, chi opera in maniera etica è un passo avanti.
Perché operare senza innovare significa solo fallire.
Benvenuti nel mondo di G-move.